Camminare in passerella non è facile. Vi sarà capitato di vedere video che riprendono divertenti cadute di modelle, magari vi siete anche fatti qualche risata per queste strane o goffe performance nel momento in cui lei si gira sotto i flash e poi rovinosamente casca in avanti un po’ dal nulla. Ma l’hai vista? Com’è possibile che una modella professionista possa fare una figuraccia simile?

La realtà è molto diversa. Non è la mancanza di professionalità della modella perché credetemi, noi ce la mettiamo davvero tutta. Se siamo arrivate a sfilare, è stato dopo molte fatiche, diete, allenamento e pazienza. E il problema non è nel tacco 12  (e credetemi, ci è capitato il 13, 14, 15 e anche oltre), con il quale sappiamo camminare sin dall’inizio della nostra carriera. Il vero problema è quando ci viene data una scarpa che non è della nostra misura. Nel mondo ideale si pensa che lo stilista arrivi e vi consegni la scarpa ideale o il vestito perfetto ma la cruda verità è che a volte di quel modello particolarissimo ne esistono solo uno o due al massimo e nessuno aderisce perfettamente. Qui inizia la parte divertente: Dobbiamo prepararci almeno un giorno prima e lambiccarci il cervello per capire come indossare questa scarpa che è un killer nato per il nostro piede e con il quale dobbiamo convivere, camminare, fare la nostra performance impeccabile in passerella, arrivare in fondo, posare, voltarci e tornare indietro sotto gli occhi di tutti come se niente fosse. E allora qui vi spiego alcuni trucchetti che adoperiamo per rendere la calzatura “agibile”:

La soletta: Una soletta più spessa inserita nella scarpa vi permetterà di avere più aderenza sulla tomaia con il dorso e le dita dei piedi che in questi casi sono il vero “controller” della situazione. Sono loro che vi aiuteranno a tenere su la calzatura in modo che non si sfili. Cuscinetti e imbottiture varie come avampiede per la pianta e tallone possono fare lo stesso lavoro.

Riempire la punta con carta velina o cotone : Metodo drastico per camminate brevi. Specialmente sui tacchi vi salveranno fino a un certo punto prima di iniziare a farvi dolere le dita dei piedi in un modo tanto doloroso che vi ricorderà la fasciatura cinese del secolo scorso. E soprattutto non vi salva se la scarpa è larga perché vi si sfilerà lo stesso dal tallone. Per quest’ultimo problema esiste anche lo scotch. Applicato sotto il tallone e dietro ad esso vi permetterà di durare di più.

Per scarpe comuni, il calzolaio può darci una mano: fascette elastiche cucite in punti strategici come tomaia e tallone all’interno della scarpa aiuteranno a restringerla.

Esistono anche metodi efficaci per darci qualche numero in più nel caso contrario, ossia quello di una scarpa che ci va stretta e che vogliamo allargare: Riempite d’acqua un sacchetto alimentare e infilatelo ben chiuso nella scarpa, dopodiché fatelo congelare nel freezer per una notte. L’acqua contenuta nel sacchetto ghiaccerà allargandovela.

Scarpe di pelle e camoscio possono essere allargate spruzzandoci dell’acqua e scaldandola con il phon, ammorbidisce il cuoio e lo rende più cedevole.

Queste sono solo piccole indicazioni, l’idea migliore, resta sempre quella di scegliere attentamente la scarpa, comoda e perfetta per voi.
Quindi adesso, quando vedete una modella che inciampa sulla passerella, ricordatevi che forse un pezzo di scotch o un batuffolo di cotone sulla punta non basta per tenere fermo il piede sul temibile tacco dodici quando questo è un 39 su una scarpa da 42. Ecco, abbassate cortesemente il cellulare e la macchina fotografica, uno sbaglio può capitare a tutti. 😉